[Sulla nuova legge sul prezzo dei libri, di prossima approvazione al Senato, c’è un blog che spiega tutto e raccoglie le opposizioni. È difficile capire perché editori e librai indipendenti (i “buoni”) vogliano fissare i prezzi, e i grandi gruppi editoriali (i “cattivi”) chiedano di poter fare sconti maggiori. E spesso gli appelli sono un po’ prolissi. Quindi riassumo qui le poche cose da sapere davvero. In neretto, le cose ancora più essenziali. Poi, una volta, faremo un discorso un po’ più generale. Ma farlo adesso sarebbe “benaltrismo”. ]
1. Editori, distributori e librerie principali fanno capo agli stessi 4 gruppi: Feltrinelli, RCS, Mondadori, Messaggerie. Controllando tutta la filiera, guadagnano l’intero prezzo del libro meno i costi di produzione (stampa e compensi all’autore), perché le altre spese sono solo partite di giro interne agli stessi gruppi. Le librerie indipendenti invece guadagnano sui libri il 28-30% del prezzo di copertina (cioè comprano a 7-7.20 euro un libro che al pubblico costa 10 euro).
2. Gli editori potranno decidere di abbassare il prezzo quanto e quando vogliono. Con la nuova legge, i libri continuano ad avere un prezzo fissato con sconto massimo del 15%. Però la regola non varrà in occasione di campagne promozionali che possono durare un mese al massimo e che possono ripetersi fino coprire undici mesi l’anno.
3. Se la libreria Feltrinelli abbassa il prezzo di un libro del 30% continua a guadagnare molti soldi. Ma una libreria indipendente, che ha comprato quel libro prima della campagna promozionale e deve rivenderlo con lo sconto del 30%, non può permettersi di competere con le librerie maggiori e va fuori mercato. Infatti, se un libro costa 10 euro e Feltrinelli lo vende col 30% di sconto a 7 euro, un libraio indipendente dovrebbe rinunciare a tutto il guadagno per competere: avrà comprato quel libro dal distributore a 7 euro e dovrebbe rivenderlo al pubblico alla stessa cifra.
4. Perciò i librai e gli editori indipendenti in tutto il mondo chiedono che i libri abbiano prezzi bassi e fissi, mentre i grandi gruppi editoriali vogliono libri con prezzi alti e liberi.
5. La legge è stata scritta dal PD ed approvata dal governo Berlusconi in quanto gli interessi di Feltrinelli, RCS, Messaggerie e Mondadori sono sostanzialmente gli stessi.