Però va detto

Una volta assistetti ad un grave sopruso di un poliziotto svizzero contro un manifestante: l’agente tagliò una corda a cui l’attivista si era appeso per protesta, l’attivista cadde per 20 metri e non morì per miracolo, rimanendo comunque invalido per sempre. Nel panico generale, ebbi la prontezza di annotare mentalmente il nome dell’agente, convinto che a Bolzaneto l’anonimato avesse garantito l’impunità ai torturatori, e che una targhetta cambierebbe tante cose.

Il seguito forse lo conoscete: la polizia dovette smentire le prime versioni fataliste, ammise che quell’agente aveva tagliato la corda etc. La catena di comando dei poliziotti però fu assolta, e il giudice diede colpa al bilinguismo elvetico che non consente comunicazioni efficienti tra i poliziotti. I manifestanti furono condannati. E un ospedale svizzero sta ancora chiedendo all’attivista precipitato di pagare il pronto soccorso, l’eliambulanza, l’operazione chirurgica, la rianimazione e il ricovero, in quanto non era coperto da assicurazione sanitaria.

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