Ora si spiega tutto

Negli States si discute se il successo di Obama sia dovuto alla sua conoscenza delle tecniche ipnotiche. Considerando che Prodi ha battuto Berlusconi due volte su due, viene da dubitare di quel leggero torpore che trasmetteva nei suoi infuocati discorsi.

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Ho visto anche degli zingari incazzati

Avevano fatto il censimento dei rom pochi mesi fa. Ma ad Alemanno non era piaciuto perché il prefetto veltroniano aveva trovato solo settemila rom. Troppo pochi per farne il capro espiatorio dei problemi di tre milioni di romani. Allora hanno cambiato questore e hanno deciso di rifarlo. Stavolta, hanno deciso di usare metodi un po’ più fascisti.

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Acqua e benessere?

Nel quartiere romano dell’Eur, Veltroni aveva deciso di creare la "Città dell’acqua e del benessere". Per cominciare, hanno fatto esplodere il vecchio velodromo, su cui doveva sorgere la "Città". Però ora si è scoperto che il velodromo esploso era pieno di amianto, e che dunque l’area rimarrà contaminata da una nube cancerogena per un bel po’ di anni.

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Poi dicono di Berlusconi

Ora che la Feltrinelli si è comprata PDE, secondo distributore italiano di libri, quattro gruppi (Messaggerie, Mondadori, Rizzoli e Feltrinelli) possiedono i quattro principali editori, i quattro principali distributori e le quattro principali catene di librerie, più la principale libreria online.

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Chi non muore

"Diffondete il nome del sito: www.accattone.org, create link con tutti gli altri siti che vi piacciono, parlatene a cena con gli amici. Se tutto va bene, pensiamo di quotare Accattone in borsa tra un anno. Due, al massimo."

www.accattone.org

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Ho smaltito

Stamattina ho sentito Alemanno su Radio3 dire: "il male assoluto è il conferimento in discarica. Bisogna incenerire e differenziare". Per un attimo ho temuto che avesse cambiato idea sugli immigrati, rispetto all’altra volta.

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“Molti congratulazioni”

Grazie all’appoggio di questo blog e dei suoi 12 lettori, Zerocalcare ha vinto.

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Ritirare le truppe

Blackwater, la società che assolda decine di migliaia mercenari per l’occupazione irachena non potrà più lavorare in Iraq, a causa della sparatoria in cui vennero uccisi 17 iracheni nel settembre del 2007. Però non è detto che debbano andarsene anche i mercenari, fa notare giustamente la rivista Wired.

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Altro che Daniela Martani

Johanna Sigurdardottir è un’ex-sindacalista delle hostess ed è lesbica. Con un curriculum così, in Italia si possono vincere un paio di reality show. In Islanda, invece, si diventa premier.

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Salvare l’auto

Si sta discutendo di come salvare il settore dell´auto, composto da imprenditori come Montezemolo e manager come Marchionne, e da lavoratori che hanno troppi nomi per ricordarli tutti. Oggi pare che verranno aumentati i bonus per la rottamazione, e nel frattempo Tremonti mette in guardia contro il conflitto sociale.

Per salvare l’auto, si possono fare tre cose. La prima è dare i soldi alla FIAT, alla società, perché continui a sopravvivere anche se le macchine non le vende più, facendo comunque crollare l’indotto: i fornitori, le società di intermediazione finanziaria, i concessionari. In questo modo, si salva un’azienda che ci avvelena tutti, e si premiano manager e imprenditori capaci solo di creare profitti finanziari per sé. L’indotto fallirebbe in ogni caso.

La seconda è dare soldi a chi compra le auto. Non è molto meglio, ma almeno i soldi non vanno direttamente alla FIAT e vengono redistribuiti a tutto l’indotto.

La terza è dare i soldi ai lavoratori garantendo loro un reddito universale, indipendentemente dalla loro posizione professionale: dagli operai ai dipendenti delle società finanziarie che dovesseor perdere il posto. Quest’ultima è sicuramente la cosa migliore per tutti. La Fiat potrebbe fallire senza mandare sul lastrico tante famiglie, tanti lavoratori potrebbero perdere il lavoro senza drammi e l’industria italiana potrebbe finalmente sbarazzarsi della Fiat e magari dedicarsi ad altro che alla produzione di macchine di bassa qualità che già ci soffocano. Per ottenere ciò servirebbe un forte conflitto sociale, della serie "Noi la crisi non la paghiamo", che strappi il governo della crisi agli oligarchi dell’italietta attuale.

E questo Tremonti lo sa, infatti cerca di dissuadere eventuali mobilitazioni in nome dell’unità nazionale. Il ministro dell’economia sembra invocare una solidarietà nazionale, un senso del bene comune: invece è proprio il contrario. Oggi il bene comune e il progresso stanno proprio nel conflitto sociale, quanto mai necessario proprio in settori considerati "sorpassati" come quello dei metalmeccanici. Solo il conflitto crea progresso: era una tesi piuttosto in voga qualche anno fa, eppure oggi sembrano averla dimenticata un po’ tutti, anche chi il conflitto potrebbe davvero crearlo.  

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